Ecco un articolo approfondito sulla recente intervista di Tadej Pogačar, dove ha discusso della sua rivalità con Jonas Vingegaard, dei suoi progetti per il 2025 e della sua costante voglia di attaccare, oltre a chiarire la sua decisione di non partecipare alle Olimp
Tadej Pogačar: la rivalità con Vingegaard, i progetti per il 2025 e il suo spirito d’attacco
Tadej Pogačar, il fenomeno sloveno del ciclismo, continua a dominare le cronache sportive, sia per il suo talento eccezionale sia per il suo stile di corsa, sempre aggressivo e spettacolare. Recentemente, il corridore di UAE Team Emirates ha rilasciato un’intervista in cui ha trattato diversi argomenti, tra cui la sua rivalità con il campione danese Jonas Vingegaard, i suoi piani per la stagione 2025 e la sua visione della propria carriera. Ha anche toccato il tema della sua assenza dalle Olimpiadi di Parigi, spiegando le ragioni dietro questa scelta e affermando di non avere rimpianti.
La rivalità con Jonas Vingegaard: “Uno stimolo continuo”
Il dualismo tra Pogačar e Vingegaard è ormai uno dei più seguiti nel mondo del ciclismo. Dopo due vittorie consecutive al Tour de France, Pogačar ha subito una battuta d’arresto nel 2022, quando Vingegaard ha conquistato il suo primo titolo. Da allora, i due si sono affrontati in diverse gare, dando vita a sfide emozionanti che hanno affascinato milioni di tifosi.
Nell’intervista, Pogačar ha descritto Vingegaard come un avversario formidabile, capace di alzare il livello di competizione: “Jonas è un corridore incredibile, ogni volta che gareggiamo insieme mi spinge a dare il massimo. La sua abilità in salita è impressionante, e questo mi motiva a migliorarmi continuamente. La nostra rivalità è uno stimolo, e sono sicuro che entrambi stiamo crescendo come atleti proprio grazie a questa sfida.”
I piani per il 2025: puntare alle classiche e alle grandi corse
Guardando al futuro, Pogačar ha grandi ambizioni per il 2025. La sua priorità sarà ancora una volta il Tour de France, la corsa che considera il culmine della stagione ciclistica e il palco perfetto per dimostrare la propria superiorità. Tuttavia, il campione sloveno ha espresso l’intenzione di concentrarsi anche sulle classiche, in particolare la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia, due gare in cui ha già ottenuto successi memorabili.
“Nel 2025 voglio essere competitivo non solo nelle grandi corse a tappe, ma anche nelle classiche,” ha dichiarato. “Sono gare che richiedono resistenza, strategia e una buona dose di coraggio. Mi piacciono proprio perché ogni chilometro può fare la differenza. Ho imparato molto in questi anni e sono pronto a mettermi alla prova.”
Pogačar ha anche accennato alla possibilità di prendere parte al Giro d’Italia, una gara che sogna di correre per arricchire il proprio palmarès. Tuttavia, ha chiarito che per ora la sua concentrazione rimane sul Tour, senza però escludere che in futuro potrebbe voler competere anche in Italia.
Il suo spirito d’attacco: una filosofia di corsa
Uno degli aspetti che rendono Pogačar tanto amato dai tifosi è il suo stile di corsa aggressivo. A differenza di altri corridori, che spesso attendono i momenti decisivi per attaccare, Pogačar è famoso per la sua voglia di sorprendere e per la sua propensione a lanciarsi in azioni solitarie. “Correre in modo conservativo non fa per me,” ha spiegato. “Mi piace prendere rischi, attaccare anche quando potrebbe sembrare prematuro. Per me il ciclismo è anche spettacolo, ed è importante dare al pubblico emozioni forti.”
Questa filosofia di corsa si è vista chiaramente durante le ultime edizioni del Tour de France, dove Pogačar ha tentato più volte di mettere in difficoltà i suoi rivali con attacchi improvvisi, anche su terreni inaspettati. Non sempre queste strategie si sono rivelate vincenti, ma il campione sloveno ha dimostrato di preferire perdere una gara dando tutto, piuttosto che accontentarsi di una tattica prudente.
La scelta di non partecipare alle Olimpiadi: “Nessun rimpianto”
Durante l’intervista, Pogačar ha anche affrontato il tema delle Olimpiadi di Parigi, una competizione in cui molti si aspettavano di vederlo protagonista. Tuttavia, il corridore ha scelto di non prendere parte alla gara, una decisione che ha suscitato sorpresa e alcune critiche. “Le Olimpiadi sono un evento unico, ma in questo momento della mia carriera ho preferito concentrarmi su altre gare. È stata una scelta ponderata e non ho nessun rimpianto,” ha spiegato.
Secondo Pogačar, la decisione è stata dettata dalla necessità di preservare le proprie energie e di evitare un calendario troppo sovraccarico, che avrebbe potuto influire negativamente sulle sue prestazioni nelle gare principali. “Le Olimpiadi sono una sfida speciale, ma ogni ciclista ha obiettivi diversi. Ho fatto questa scelta pensando al meglio per la mia carriera e la mia forma fisica,” ha dichiarato.
uno sguardo al futuro
Con la sua dedizione, il talento e il coraggio di osare, Tadej Pogačar è destinato a rimanere una figura centrale nel mondo del ciclismo per molti anni. La sua rivalità con Vingegaard, i progetti ambiziosi per il 2025 e la sua determinazione a mantenere uno stile di corsa offensivo promettono di regalare al pubblico ancora tante emozioni. E sebbene abbia scelto di non partecipare alle Olimpiadi, il campione sloveno ha dimostrato di avere le idee chiare su come raggiungere i propri obiettivi, continuando a scrivere la sua storia nello sport.
